20/11/07

MONDO CANE


Si dice che il cane sia il migliore amico dell’uomo… a volte e’ cosi’…quasi mai avviene il contrario.
Io non so bene se sono la migliore amica del mio cane perche’ spesso gli rompo le balle, lo so perche’ me lo fa capire ….e come se sbuffasse, come quando una ti sta triturando le palle “non fare questo,…non fare quello…..li no….vieni qui….dove vai!”. A volte la sua mimica facciale e’ cosi’ sottile che nella mia testa tutto cio’ che fa si traduce in parole. Del tipo: quando mi guarda con aria di sufficienza compassionevole, nella mia testa si traduce la frase “ma che palle, ma perche’ si intestardisce cosi’…che ho fatto di male!”.
Quindi per me D.F.P. e’ come se parlasse.
Ho vissuto per circa 2 anni in un paesino un po isolato sotto vari aspetti e punti di vista.
Una sera ero un po depressa, molto sola ed abbastanza in paranoia, era inverno, c’era gia’ buio e fuori c’era freddo ed aveva appena smesso di piovere. Decisi di scendere in strada ed andare a prendere una birra al bar.
Scesi le scale di casa, apri’ la brutta porta in ferro e vetro, il suo cigolio ritmo’ i due scalini che separavano il livello della casa con quello della porta. La testa bassa…non mi aspettavo niente. Chiudo la porta infilo le mie mani, sempre secche e dure, nella tasche della giacca, mi giro direzionandomi nel mezzo della strada contorta e artritica del centro storico. Tutto era illuminato di giallo, quel giallo crema che sa di rancido dei borghi vecchi di paese, dove i muri conoscono tutto di tutti. Alzo un po gli occhi e ce’ li qualche cosa.
E’ un cane. Molto magro, nero spelacchiato. Mi guarda….Lo guardo.
Lo guardo piu’ profondamente. Scodinzola.
Incominciai il mio cammino. Lui mi segue. Mi segue costantemente. Non c’era nessuno, solo un po di vento e qualche goccia dalle grondaie. Ogni tanto mi giro e lui e’ sempre li.
Continuo la mia strada…stranamente non mi sentivo piu’ sola….ma qualche cosa di peggio…mi sentivo inseguita…controllata…imitata. Decisi quindi di giocare con la situazione e sfidare il caso scegliendo di andare al bar che si trovava dall’altra parte del paese, a circa 1kilometro. Arrivo al bar. Il tipo a 4 zampe tutto nero e’ ancora li. Lui non entra…non c’era stato bisogno che glielo facessi capire io in qualche modo…Lui non e’ entrato e basta, fingendosi quasi disinteressato. Bevo la mia birra piccola ed incontro due anime conosciute con le quali scambio qualche parola. Passata circa mezz’ora, esco. Il Tipo nero a 4 zampe era li che fingeva di guardarsi intorno. Intrapresi il cammino di casa. Lui era li. Ormai lo conoscevo….insomma era mio amico! M’aveva aspettatto. Ma che cavolo…io mica glielo avevo chiesto. Allora lo guardo e gli faccio un sorriso, allungo una mano e gli faccio una carezza sulla testa. Aveva un taglio profondo nell’attaccatura dell’orecchia. Mi fa gli occhi “da cane bastonato”.
Arrivo a casa, lo ringrazio per la compagnia e gli dico che era stato importante…non mi ero sentita sola durante il tragitto…m’aveva fatto stare bene. Gli do un’altra carezza. Lui chiude gli occhi, allunga la testa ed il collo, come per aumentare il tempo e la superficie di contatto tra la mia mano ed il suo pelo ispido e sporco. Lo saluto l’ultima volta e salgo in casa. Appena entro in cucina penso al cane nero, penso che magari cercava qualche cosa per mangiare. Allora prendo un salamino di sangue di maiale, un sanguinaccio, fresco che m’aveva regalato un mio amico del paese, ma che a me non piaceva. Scendo in starda con il pacchettino di carta stagnola. Lui era ancora li nella stessa posizione. Mi guarda ed incomincia a scodinzolare ritmicamente come se qualcuno gli avesse caricato la corda della coda. Appoggio il pezzo di stagnola col sanguinaccio sul pavimento. Lui si avvicina al cibo. Annusa. Mi guarda. Annusa di nuovo. Mi riguarda. Si volta e se ne va. Se ne va per la sua strada. Un’altra strada, una strada differente da quelli che pensano che basti un po di cibo per farci stare bene.
Passano alcuni giorni. Ogni tanto penso al mio incontro con il cane nero ed a tutta quella magia che aveva impacchettato quei momenti…propio come un regalo, un anedoto piacevole da ricordare ogni tanto.
Oltre al lavoro facevo altre cose, nel paesino. Ogni tanto, per mantenermi “in forma” andavo a correre lungo il fiume che passava di li. Allaccio le scarpe da ginnastica, corro rapidamente giu dalle scale, apro la porta esco. Il vento fresco mi spinge e mi svuota la testa. Alla casa gialla giro a destra, entro in una vietta stretta e puzzolente, in fondo a sinistra, il piazzale, il ristorante, il museo, il meccanico di moto. Costeggio il giardinetto sulla sinistra , passo tra due vecchi cipressi e salgo fino ad imboccare il ponte che mi portera’ dall’altra parte del fiume e finalmente in campagna. In questo punto, per tre giorni a fila incontravo il cane nero. Mi seguiva per il resto del mio tragitto. Correva felice, saltava nei prati, inseguiva gli uccelli, mi guardava e scodinzolava felice. Per questi tre giorni il cane nero mi accompagnava fino alla porta di casa. Non accettava mai il mio cibo. Al mattino lo ritrovavo li sul pianerottolo, arrotolato come una Girella. Si stiracchiava e le sue ossa schiccavano come quelle di un vecchietto, mi guardava dritto negli occhi e nella mia testa sentivo dire “Buongiorno”. Cosi’ rispondevo “Buongiorno”.
Andavo a lavorare e la sera quando tornavo era li. Alla fine io ho deciso “tu sei il mio cane….va bene?” e lui credo che abbia detto la stessa cosa di me. Cosi’, dopo un bagno di un’ora e una lunga seduta dal veterinario, il cane nero e’ entrato in casa.
Ora sono 2 anni e mezzo che io e D.F.P. viviamo insieme.
Lo so che potrebbe essere banale, ma D.F.P. per me e’ stata una delle piu’ grandi lezioni di determinazione, coraggio, spontaneita’ e pazienza a cui io abbia assistito fino ad ora.

State bene.

07/11/07

MECCANISMI


E fu cosi’ che un bel giorno A.Z. completo’ il suo percorso e fini’ di studiare,
Non cerco’ molto il lavoro, questo le fu offero per caso e per destino da amici di amici degli amici.
A.Z. parte per il suo primo lavoro ed e’ entusiasta, felice!
A.Z. impara un sacco di cose nuove, conosce gente e metodi nuovi di lavoro, il suo nuovo mondo le piace un sacco.
Ogni mese con un po di difficolta’, A.Z. riesce a pagare tutte le spese della vita ed a volte con qulche ora di straordinario si toglie pure qualche sfizio, trascorrendo qualche serata furi casa.
Passano parecchi mesi e A.Z affronta la sua vita in modo lineare. A.Z. si alza, va a lavorare, torna a casa, mangia qualche cosa, un po di tv qualche lettura e poi si riposa per il giorno che segue. Finalmente una vita regolare.
Ma la vita si sregola si rompe la vecchia Fiat che la portava tutti i giorni al lavoro, ad A.Z. le si caria pure un dente che le fa un male cane.
A.Z. decide di prendere un cacciavite appuntito ed un martello… e con la fermezza della disperazione e una linea di sudore che le scivolava sugli spigoli del viso, A.Z fa un’altro buco nella sua cintura di cuoio. Un colpo secco….ZAC! Ed I vecchi levi’s le vanno ancora bene. Il dentista cura il suo dente ed il meccanico la sua macchina. A.Z. e’ felice…ci sta dentro di brutto. A.Z e’ dentro il sistema, A.Z. e’ un granello del sistema; una immensa macchina che funziona anche col suo sudore e la sua pazzienza. Si, i soldi di A.Z. incominciano a girare ed il meccanico compra un gioco nuovo per la play station di suo figlio ed il dentista paga la signora G. che tutte le settimane fa le pulizie nel suo studio, la quale aspettava da due mesi la sua paga…..il dentista ha cambiato macchina il mese scorso e la moglie ha voluto un divano nuovo per la casa in montagna. La signora G. faceva finta di capire, e quando tornava ancora una volta a casa senza la sua tanto attesa bustra paga, affilava il suo cacciavite appuntito … e con la fermezza della disperazione e una linea di sudore che le scivolava sugli spigoli del viso, la signora G. faceva un’altro buco nella sua cintura di cuoio. Un colpo secco….ZAC! Ed I vecchi pantaloni di velluto le andavano ancora bene.
A.Z. torna alla sua vita di sempre…..passano altri mesi.
Sempre la stessa cosa.
A.Z. pensa a quando era studente, alla Citta’, alle feste….eegia in quei tempi la sua testa era annegata in un minestrone che fermentava idée. Idee che stupivano, che facevano ridere, che facevano piangere. A.Z incomincia a cercare nuovi stimoli.
Si iscrive ad un corso di teatro, frequenta le sale di cinema, concerti. Ricomincia a dipingere ed ogni tanto qualcuno si dimostra interessato a quello che fa e per A.Z. questo vale piu’ del suo salario. Ma A.Z. non ce la fa piu’ coi soldi alla fine del mese, la benzina e’ pure aumentata….il cinema pure ed il falegname che le preparava i telai per i suoi quadri ha chiuso, ora deve andare da uno piu’ caro.
A.Z. decide cosi’ di parlare col capo per ottenere un piccolo aumento. Ma la moglie del capo aspetta un’altro bambino, e il figlio piu’ vecchio tra un anno andra’ all’universita’.
A.Z. smette di andare al cinema ed al teatro e passa le sue serate cercando un lavoro dove possa guadagnare di piu’. Una sera stufa di stare chiusa in casa va a bere una birra. A.Z. quella sera brinda con il suo nuovo futuro lavoro ed alla sua nuova casa.
A.Z. ora guadagna di piu’, ha pure un cane a farle compagnia nelle sue lunghe passeggiate al tramonto di un sole che illumina un paesaggio nuovo ed affascinante. A.Z. ricomincia a lavorare sodo e nei mesi successivi brinda varie volte a nuovi lavori. Ora A.Z. e’ piu’ tranquilla ed e’ ritornata a frequentare cinema e teatro. A.Z. pero’ non e’ completamente contenta, le lunghe ore passate davanti al computer le stanno portando si’ piu’ indipendenza economica, ma la sua salute diventa sempre piu’ fragile. Ora un paio di occhiali incorniciano I suoi occhi e la sua schiena alla sera le fa male e fa fatica a stendesi dopo tante ore trascorse seduta. A.Z. decide cosi di iscriversi in palestra e dedicare almeno 1 giorno a settimana solo a se stessa. A.Z. incomincia cosi’ a vivere di piu’ il suo tempo e godersi di piu’ la vita. A.Z. inizia una nuova fase, dove il lavoro occupa gran parte della sua vita ed ogni tanto si concede qualche vizio.
Il lavoro piano piano aumenta e A.Z. decide di fare un grande passo: aprire la propria impresa!. A.Z. e’ molto felice, ora ha un po di soldi da parte e la sua impresa sta andando bene, lavora tanto. Il suoi clienti sono contenti ed il suo cane sta sempre con lei, coricato annoiato alle sue spalle, aspettando il momento giusto per chiedere di uscire un attimo a fare pipi’. A.Z. entra cosi’ a testa alta in questo nuovo mondo fatto di impegni, telefono, responsabilita’ e sorrisi finti. Il lavoro diventa veramente tanto, cosi’ chiede aiuto ad un giovane che vuole iniziare a lavorare. Fu cosi’ che M.R. inizio’ a lavorare nell’impresa di A.Z. e ad aiutarla a consegnare in tempo i lavori.
A.Z non ha piu’ tempo per niente, la casa e’ uno schifo, cosi’ decide di chiamare la signora G. per fare le pulizie e governare la sua casa in sua assenza. A.Z. ora e’ costrtetta a lavorare sempre di piu’ perche deve pagare lo stipendio di M.R e quello della signora G. Passano un po di mesi ed A.Z. lavora e basta, il materiale per dipingere sta chiuso e rinsecchito in un armadio in cantina, il suo cane oramai e’ grasso ed I suoi occhiali pesano sempre piu’ sul suo naso. Ma la domenica, quando A.Z. non lavora e dedica il suo tempo solo a se stessa, trascorre i pomeriggi in lunghe passeggiate al tramonto di un sole che illumina un paesaggio ormai sempre uguale, dentro al quale si annegano i ricordi di quando era studente, della Citta’, delle feste, di quei tempi quando la sua testa era immersa in un minestrone che fermentava idée. Idee che stupivano, che facevano ridere e che facevano piangere.

Stete bene.

29/10/07

OLISMO


E’ da un po sche sisente parlare di OLISMO.....PRINCIPI OLISTICI, METODI OLISTICI.....MEDICINA OLISTICA.....CONCETTO OLISTICO e chipiùnehapiùnemetta.
Bene partendo dal conceto che l’olismo è sempre esistito in quanto un concetto sostenuto da una definizione, non stiamo parlando di niente di nuovo. Siccome potrei essere fraintesa nel rigurgitare frasi a caso, prima di tutto riporto la definizione tratta da Wikipedia.com

...La posizione filosofica dell'Olismo (dal greco "holon", cioè tutto) è basata sull'idea che le proprietà di un sistema non possano essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti. Secondo l'Oxford English Dictionary, Jan Smuts ha definito l'olismo come "la tendenza, in natura, a formare interi che sono più grandi della somma delle parti attraverso l'evoluzione creativa".

Bene.... io, che cosè l’olismo l’ho capito (credo e spero) solo quest’anno negli ultimi mesi. In realtà però ci credo da molti anni senza saperlo.
Sto leggendo un libro che non so se cè in Italia, ma si intitola “L’Effetto Medici”. Sto libro parla di tante cose....ma il concetto base è che tutte le “idee nuove”, le “invenzioni”, le “grandi trovate” fatte fino ad ora si sono create attraverso degli intrecci trasversali di idee che apparentemente non centrano nulla una con l’altra. Cioè: una “idea veramente geniale” non nasce mai dallo studio approfondito della materia sulla quale si basa la matrice della idea, ma da un’isieme di elementi che apparentemente non centrano nulla tra di loro, con i quali la casualità e la variabile K (kulo) le mettono insieme e danno vita ad una idea.
Bene....Quindi, chi riesce a raggruppare una famiglia di elementi che non centrano un cazzo tra di loro ma che, se intersecati trasversalmente, fanno scoccare una scintilla dalla quale possa nascere l’idea, sta agendo in forme OLISTICA, sta adottando un approccio OLISTICO.
Il libro sopra-citato “Effetto Medici” prende proprio come spunto la nascita del Rinascimento, dove la Famiglia Medici cià avuto una grande influenza......Ma, la parola “Rinascimento”, con la quale si definisce la corrente di pensiero di quegli anni la si incomincerà ad utilizzare dopo.....in quegli anni i tipi li delle ville in toscana, mica dicevano: “Maremma maiala o che si fa ora.....saddi din dà o si va a fa qualche cosa? O ma che ne pensi se si fa il Rinascimento?” Ma va mica è andata così......il rinascimento è nato per caso attraverso un principo OLISTICO.....Ovvero, vennero invitati artisti, poeti, scienziati, dottori per scambiare opinioni, fare cose, incontri dibattiti, scambi, opinioni........tutto sto casino e confusione di argomenti ha creato nuove idee.....perchè l’arte si intersecò con la medicina e l’anatomia, la guerra, la cucina, la musica, la scultura, l’architettura creando all’inizio un caos enoreme e poi un sacco di belle idee nuove. Il più grande uomo del rinascimento è stato Leonardo Da Vinci il quale ha mischiato tutte le informazione che aveva nel cervello ed ha partorito cose fantastiche in vari campi che spaziano dall’ingegneria all’arte in generale. Ma tutti possiamo essere dei Leonardo Da Vinci. Questo è il messaggio del libro....il quale ha un bel concetto, ma poi si riduce ad una spiacevole lista di “atteggiamenti” che dovremmo assumere per avere una tendenza più o meno propensa ad avere idee geniali,.....e qui francamente mi scade un po. Bene ora se proviamo a pensare quante volte abbiamo avuto un atteggiamento Olistico nel nostro quotidiano ci sorprenderemo. Spesso credo che ci abbituiamo alle cose che sappiamo, e cerchiamo di dare sempre delle spiegazioni scientifice e univoche ai piccoli problemi di tutti i giorni, ma a volte se abbiamo mal di testa, non vuol dire che siamo malati e dobbiamo prendere una pillola, magari ci siamo dimenticati semplicemente di bere acqua per alcune ore e il nostro cervello non funziona più bene (vedi idrolisi) oppure non ciabbiamo semplicemente voglia di fare niente, o magari abbiamo sonno.....o magari è un’insieme di cose che ci fa stare così. Quindi la medicina Olistica ti consiglia: se hai mal di testa, rilassati, fai un po di meditazione e cerca di capire quello che non va in te e allora prova a risolvere ogniuno di questi problemi. Risultato: prendi una pillola per il mal di testa, perche mancano ancora 3 ora prima di uscire dall’ufficio e mica ti puoi sdraiare sul pavimento del cesso, fare meditazione guardandoti riflessa nell’acqua del wc e pensare a quello che ti fa stare male, mentre il tuo capo non ti vede al lavoro per 40 minuti.
La medicina olistaica quindi non è per tutti, sicuramente, ma l’atteggiamento olistico invece si.
Insomma quello che voglio dire è che a volte siamo in crisi perchè cerchiamo una risposta, il più della volte siamo alla ricerca della felicità e dello stare bene.....la risposta potrebbe essere in qulache cosa di inaspettato e casuale. Quello che voglio dire è semplice......per esempio: se stai cercando lavoro, non è detto che lo troverai solo ed esclusivamente attraverso l’invio dei curriculum vita ed i colloqui, ma forse potresti avere fortuna andando a berti una birra al bar e inciampare sul tovagliolo della persona che ti darà il tuo futuro impiego. In questo caso però si parla di atteggiamento Olistico. Se riusciamo ad avere abbastanza coraggio ed essere sufficientemente sfrontati con la vita, qualche cosa accade sempre, magari è al momento sbagliato, o con la cosa sbagliata, ma succede ed è questo l’importante.
Quindo alla fine quando raggiungiamo un obiettivo e pensiamo a tutto quello che abbiamo fatto per arrivare fino a li, ci accorgiamo che abbiamo percorso una strada grandissima, attraverso la quale abbiamo raggiunto altri piccoli obbiettivi altrettanto importanti, i quali, se sommati danno un risultato maggiore dell’obiettivo finale che ci eravamo proposti. Da qui la definizione di “Olismo” sopra trascritta.
Non so bene se quello che ho scritto cià senso, ma spero di aver trasmesso almeno un po dell’idea, e magari aver suscitato un po di curiosità.

State bene.

26/10/07

ROMANTICO E ROMANTICISMO


Se qualcuno mi chiedesse : cosè il romanticismo? Avrei difficoltà a rispondere.....ma sono certa di sapere cosè e comè....il problema è trovare le parole, la maniera di comunicare il pensiero.
Credo che la cosa che si avvicina di più al romanticismo sia “il piacere dell’attesa della cosa inattesa!”
Chi sta aspettando qualcosa che non si aspetta è decisamente romantico.
Il romantico non fa le previsioni, non sa niente e nemmeno lo vuole sapere, ...il romantico aspetta per ore, giorni, mesi e a volte anni.
Il mio prof di paesaggio dell’università una volta spiegò il concetto di romantico in architettura.....faceva più o meno così....tipo, l’esempio era con un sentiero di montagna. Quando percorriamo un sentiero di montagna, ci sentiamo bene perchè siamo dentro ad un’aurea romantica che si manifesta nella inconsapevolezza di ciò che incontreremo dopo quella curva, dietro quella roccia, a lato del cespuglio o sotto quella ombra fitta degli alberi. La piacevole sensazione che si ingroviglia nella gola e non ci fa passare bene l’aria (a meno che non siate a più di 2000metri) si chiama “ attesa romantica”. Il fatto che “romantica” sia formato dalle parole Roma e Antica, non la so bene, ma forse non centra un cacchio con quello che sto dicendo....
Con questo ci si spiega perchè viene attribuito il valore di “romantico” ad alcuni paesaggi tipici.....come per esempio ci sono persone che starebbero ore ad osservare l’andirivieni delle onde del mare, perchè dentro di noi cè l’atto involontario ed inconsapevole dell’attesa che le onde ci portino qualcosa, che sia pure una busta di plastica, ma prima o poi porteranno una cosa. Oppure osservare l’orizzonte del mare è romantico, perchè non sappiamo cosa succede e cosa cè al di la di quel confine che, come diceva giovanni Lindo Ferretti è “d’aria e Luce” che è proprio vero.....il confine non esiste, e per questo lo guardiamo in attesa della sua comprensione e delle sue possibili sorprese e mutamenti.
Quindi possiamo trovare la piacevole sensazione del romantico in tantissime cose “normali” della nostra vita......come per esempio, l’autostrada può diventare un posto super romantico.
Per me il più alto romanticismo che ho provato, è stato raggiunto durante innumerevoli tragitti sulla tangenziale ovest per andare a milano partendo da piacenza! O pescando in mare la notte!
Ma attenzione, quindi!
Ci sono un sacco di cose che confondiamo col romanticismo, ma mica lo è!
Tipo regalare un mazzo di fiori è gentile, è carino,....ma mica è romantico.
Cenare a lume di candela è bello! Ma non è romantico, romantico è mangire i pistacchi! Mica lo sai se il pistacchio che stai aprendo è buono oppure no, se è salato oppure no, se è bacato oppure no! Questa attesa dell’inatteso è la fobia del maniaco del pistacchio! Avete mai conosciuto un maniaco del pistacchio? Cè gente che quando vede i pistacchi impazzisce! Se vi siete chiesti il perchè e non avete mai trovato una risposta,....bene la risposta è che il pistacchio è romantico! Non sai cosa cè dentro! Ovvero......lo sai più o meno, ma non sai bene come! Altrimenti non si spiegherebbe il perchè ci sia gente che pur di aprire un pistacchio difficile, uno di quelli mezzi chiusi, è disposto a fare di tutto: si spacca la protesi, si taglia le gengive, si strizza la lingua , che fa un mele cane, ....quando invece, potrebbe pescarne un’altro più facile nel sacchetto, ..uno mezzo apreto col pistacchiotto verdrasto che esce fuori, ...ma NO! Ormai è una lotta deve avere quello è disposto a tutto, perchè spinto dalla forza romantica come un cavaliere templare in una battaglia per la sua bella!
Mamma mia.....che roba, il post rigurgitato, sta volta ha il sapore del pistacchio, che schifezza!
Ma insomma, spero che si capisca l’intenzione.

State bene.

25/10/07

IL BLOG



perche' si fa un blog? bho
penso che si arrivi ad un punto nella vita che si senta il bisogno di fare un blog.......o meglio.....tutti hanno bisogno di comunicare quello che pensano e credo che ormai piu' nessuno abbia tempo di ascoltare per lungo tempo gli altri.....specialmente se a parlare sono io. Quindo nel 2007, tra amicizie virtuali, sesso virtuale, cibo virtuale, carte di credito virtuali.....ecco qua gli intelocutori virtuali!
a chi cazzo sto parlando....un po mi sento scema....
ma scrivo sul blog
ed e' "SUL" Blog
non e' "AL" Blog.......uffa mi fa confusione.....
una volta cerano i diari con i lucchetti.....quelli che tutti noi abbiamo scassinato con i denti o con le unghie a sanguinare per poter leggere quello che aveva scritto nostra sorella o fratello o amico o vicino di casa.
Bene....ora potete salvare le vostre unghie ed i vostri denti....ora si scrive sul Blog.... dove siamo finiti....
ma mi piace ooooooou che avete pensato!
il Blog e' una figata scrivo quello che voglio e aspetto che succeda qualcosa.......forsa e' una nostra necessita' di lasciare ai posteri i nostri pensieri! Sara' che un Blog e' la trasfigurazione virtuale della paura della morte??? forse....ma cosi' come ha fatto Jim Morrison che nessuno sa se e' a riposare in pace in un cimitero di Parigi oppure e' ancora vivo e sta' in un deserto americano in pace, a riposare cavalcando serpenti con 64, 65 anni con un grande barbone a scrivere poesie sotto un falso nome e.....Insomma, voglio dire Jim Morrison non e' mai morto....anche se sarebbe morto.....perche' lui e' sparito e se fosse vero che sia morto nella sua vasca da bango o se sia vero che sia vivo con una seconda identita', non importa! quello che importa e': che e' sparito! Ed ha lasciato un po di poesie musicali per tutti noi......Ma sono sicura che se Jim Morrison fosse nato un po piu' tardi avrebbe avuto un grande Blog! Insomma Jim Morrison e' un potenziale Blogger.....ma il principe dei Blogger lo si va a beccare 2 secoli fa si chiama Giuseppe! Mazzini Giuseppe!
Giuseppe Mazzini ha sempre suscitato la mia curiosita' per 2 motii principali:
il 1º e' io andavo alla scuola media Giuseppe Mazzini (quindi doveva essere uno che la sapeva!)
il 2 ºe' che il tipo ciaveva una voglia matta di dire quello che pensava.
Giuseppe mica era uno che la sera andava in piazza, prendeva un caffe' ed aspettava che arrivasse qualcuno! Ma Va!! GMazzini ciaveva due palle quadrate . Faceva le assiciazioni......tipo il club di chi vuole fare l'italia o di chi vuole cambiare le cose.....mica cazzate! I moti carbonari.....i carboniai......vi siete mai imaginati cosa erano e come si svolgevano le riunioni carbonaie.....io a 8 anni quando la maestra M.A. della scuole elementari mi parlava della carboneria mi immaginavo una spece di cunicolo la cui porta era un tombino o giu' di li' e li ci si infilavano tutti ....solo uomini vestiti di nero con la barba e i baffi bianchi e gialli....gialli del fumo delle pipe e delle sigarettacce fatte col la paglia della sedia dove erano seduti.....attorno ad un tavolo marcio a parlare di come cambiare il mondo e storie di questo tipo......(poi Gino Paoli cia' fatto una canzone...."Eravamo 4 amici al bar, che volevano cambiare il mon-do. In realta' erano i Moti Mazziniani)
insomma ...immaginato oggi 2007......se ora ti metti in testa di andare in strada infilarti in un tombino e cercare una caverna....e soprattutto convincere 5 o 6 amici a seguirti per fumarti la paglia e parlare di politica o problemi vari......il giorno dopo sei ricoverato in ospedalle con una carica di pugni e schiaffi (giustamente).

Quindi ora si fa il blog!

Chissa se da un Blog non nasca una "Giovane Europa" (quella vera)
state bene